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Attraverso lo specchio di Michele Buonanno | Intervista con l'Autore

Aggiornamento: 31 dic 2022



Occulte, spaventose verità, che ci è concesso vedere solo attraverso uno specchio, in maniera confusa. 49 Chiavi

Le dirette dedicate al Librogame 49 Chiavi edito da Aristea (di cui trovate la mia recensione qui) hanno con mia somma gioia destato l'interesse dell'autore stesso, Michele Buonanno, con il quale ho avuto il piacere di scambiare alcune chiacchere virtuali. Ho colto dunque l'occasione per fargli delle domande, incuriosita ed entusiasta di poter sapere di più sull'opera e sul suo creatore, da poter condividere con voi in questo blog! Buona lettura!



Michele Buonanno

Ciao Michele, grazie per il tuo tempo e benvenuto su Eldritch Readings! Comincio subito col chiederti: qual è il tuo background professionale?


Ho lavorato per anni nel mondo dei videogiochi occupandomi principalmente di game design e programmazione. Visto che siamo su un blog di librogame lasciami citare un progetto a cui sono molto legato, “Joe Dever's Lone Wolf”, grazie al quale ho avuto il piacere di conoscere il mitico e compianto autore di “Lupo Solitario”.


Da dove arrivi e come sei arrivato a diventare autore di librigame?


Sono nato nel 1984, l'anno in cui “Lupo Solitario” usciva per la prima volta nel Regno Unito e negli USA, agli albori dell'Età dell'Oro dei librogame. La mia passione è stata precocissima. Tanto grande era il desiderio di riuscire a giocare Il “Vecchio della montagna” (primo volume della collana “Misteri d'Oriente”) senza dipendere ogni volta da mio padre, che ricordo ancora nitidamente il momento in cui, a cinque anni, gli arcani segni d'inchiostro sulle pagine di quel libro acquisirono magicamente un significato. Stavo imparando a leggere e lo stavo facendo grazie a un librogame! Da lì è nata una lunga passione che nemmeno gli anni bui sono riusciti a cancellare del tutto. Nel 2020 mi sono imbattuto per puro caso in un video di Mauro Longo (noto autore di narrativa interattiva e dell'utilissimo manuale “Scrivi la tua avventura”) in cui spiegava come in Italia fosse in atto un Rinascimento dei librogame e di come diverse case editrici stessero cercando autori. In quel momento ho capito che dovevo assolutamente provarci e qualche mese dopo ho iniziato a lavorare su “49 Chiavi”.


49 Chiavi è la tua prima opera letteraria/il tuo primo librogame?


In realtà è il mio quarto librogame ma i primi tre li ho scritti ai tempi delle scuole elementari, quindi direi di sì (ride).



Cosa ti ha ispirato a scrivere 49 Chiavi e a scegliere una tematica tanto particolare?


L’”Arcano Incantatore” di Pupi Avati e “Il Nome della Rosa” nella versione cinematografica di Jean-Jacques Annaud sono state le principali fonti d’ispirazione per la definizione del contesto narrativo e la creazione dell'atmosfera.

Ho scelto la tematica esoterica perché, oltre ad affascinarmi molto, penso abbia un grande potenziale dal punto di vista ludico e non sia stata ancora eccessivamente sfruttata. Inoltre avevo già avuto modo di approfondirla in passato. Qualche anno fa stavo infatti progettando un videogioco in cui il giocatore avrebbe dovuto apprendere un complesso sistema magico per superare combattimenti e ostacoli ambientali. Cerco sempre di basarmi su fonti storiche e cominciai a documentarmi su cosa volesse dire essere un mago nel tardo Medioevo e nel Rinascimento. In una di quelle meravigliose piccole librerie esoteriche impregnate di incenso recuperai diversi libri interessanti tra cui veri e propri grimori scritti nel '500. Il videogioco non vide mai la luce ma gran parte di quel materiale è finito in “49 Chiavi”. Per la magia naturale ho preso tantissimo dal primo volume della "Filosofia Occulta" di Cornelio Agrippa mentre per quella cerimoniale mi sono basato su testi di Magia Salomonica (“La Chiave di Salomone”, “Lemegeton”) ed Enochiana (“Magia Enochiana”).


La tua precisione e le bellissime descrizioni all'interno dell'opera lasciano intendere, in effetti, un grande studio e una grande passione verso il sapere occulto Rinascimentale ed ora sappiamo il perché.


Il periodo storico che abbraccia il Basso Medioevo e il Rinascimento è pieno di argomenti e tematiche che mi interessano e che ho avuto modo di approfondire in passato. Ambientare il libro agli inizi del ‘500 mi ha permesso di inserire sia elementi specifici della cultura rinascimentale sia elementi ereditati da quella medievale. La prima mi è servita per caratterizzare il palazzo dal punto di vista estetico attingendo a numerosi episodi e personaggi della mitologia classica. Il palazzo Ducale e il palazzo Te di Mantova sono stati due riferimenti da questo punto di vista. Della cultura medievale voglio citare due aspetti della mentalità che mi affascinano particolarmente: il gusto per il fantastico (dai bestiari ai mirabilia d'Oriente, dagli erbari alle vite leggendarie dei Santi) e la paura ossessiva per il maligno e la dannazione dell'anima.


49 Chiavi è un librogame diverso da molti altri, più simile ad un'avventura videoludica punta e clicca che ad una classica storia a bivi, da cosa deriva questa scelta?


Essendo il mio primo librogame mi sono imposto due vincoli per evitare che fosse eccessivamente complesso da gestire in termini di ramificazioni o troppo lungo da scrivere: doveva essere ambientato in un unico luogo circoscritto e nel corso di una sola notte. Da qui la scelta di un librogame di pura esplorazione con una struttura a mappa. Quando poi ho deciso che sarebbe stato narrato in prima persona e in forma di memorie mi sono trovato di fronte a un vincolo non indifferente: non potevo far morire il protagonista. Questa particolarità mi ha costretto a scartare due ostacoli tipici dei librogame più classici: i paragrafi di morte e i combattimenti. Rimanevano gli enigmi, che tra l'altro si sarebbero combinati perfettamente con le tematiche del libro e la natura del protagonista. Restava però un'ultima domanda: che tipo di enigmi? Pochi giorni prima di iniziare a lavorare su "49 Chiavi" avevo comprato quasi per caso un Escape Book intitolato "Incubo al Luna Park". Nel libro, tra gli enigmi logico-visuali tipici del genere Escape, ve ne erano alcuni che ricordavano molto da vicino quelli delle avventure grafiche. Solo allora ho capito quanto fosse immediato trasporre su carta quel genere videoludico, che peraltro avevo molto amato negli anni novanta, e ho proceduto spedito in quella direzione.


Ti è piaciuta l'esperienza di vedere la tua opera nelle dirette Twitch?


All'inizio ero molto curioso ma anche un po' intimorito. In passato mi era già capitato di guardare streamer giocare a titoli su cui avevo lavorato ma un librogame è un'opera molto più personale e individuale. Alla fine la curiosità ha preso il sopravvento e da quel momento non mi sono perso una diretta! Veder leggere “49 Chiavi” con la bravura e la passione con cui lo hai fatto tu è stata sicuramente una delle più grandi soddisfazioni che questo librogame mi ha regalato finora, ti ringrazio molto. L'unico dispiacere è stata la difficoltà di coinvolgere il pubblico a causa della particolare natura del libro.


Cosa pensi in generale dell'esperienza del Librogame come content per le dirette?


Inizialmente ero scettico, mi domandavo quale interesse potesse suscitare guardare qualcuno leggere un librogame. Quando ho cominciato a seguire le tue dirette mi sono ricordato di come giocare a questi libri possa essere in realtà una splendida esperienza collettiva. Penso quindi che abbiano un grande potenziale a patto di coinvolgere gli spettatori come fai tu con i sondaggi o gli ospiti come ho visto fare su altri canali. Sono inoltre convinto che voi streamer siate fondamentali per raggiungere un pubblico più giovane che per motivi anagrafici non ha vissuto l’Età dell’Oro degli anni ottanta e novanta. Insomma, era un mondo che non conoscevo ma che penso sia destinato ad assumere un’importanza sempre maggiore nel prossimo futuro come del resto è già successo nel settore dei videogiochi.


Grazie infinite per le tue belle parole e per aver condiviso la tua esperienza di spettatore! Ed ora un'ultima domanda, senza fare troppi spoiler, stai lavorando a nuovi librigame?


Assolutamente sì, sto lavorando a un paio di progetti e ho diverse idee su cui mi piacerebbe lavorare in futuro.

Prima di concludere lasciami ringraziare innanzitutto te per avermi ospitato sul tuo blog, poi streamer e recensori per la visibilità che stanno dando a “49 Chiavi” e infine tutti i lettori per i bellissimi commenti e messaggi che stiamo ricevendo. Grazie di cuore!


Ringrazio ancora Michele per averci svelato l'interessante genesi di quest'opera che sta appassionando tanti lettori e content creators e che io stessa sento, come già fatto nell'articolo dedicato alla recensione, di consigliare a chiunque ami i librigame e le atmosfere misteriose ed affascinanti che l'Occulto riesce a generare. Non vedo l'ora di leggere e giocare ancora suoi lavori!


Link all'acquisto. L'eredità del Maestro vi sta aspettando!

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